La storia dei videogiochi: 1948-1972, l’inizio di un nuovo genere
La storia delle maggiori console: dalla nascita dei videogiochi ai giorni nostri.
Le console di gioco sono dei dispositivi che ormai accompagnano la vita quotidiana degli appassionati o di chi è in cerca di passatempi. Esse, nel ventunesimo secolo, costituisco uno dei mercati più fiorenti e redditizi, quello dei videogiochi.
Definizione di videogioco
Prima della democratizzazione del videogioco, la definizione stessa del videogioco ha subito molte trasformazioni, passando da un termine puramente tecnico a un concetto più generale del divertimento. Tecnicamente un programma può essere considerato come un videogioco se emette un segnale video sottoposto ad una rasterizzazione e che può essere visualizzato su un monitor CRT. Ciò nonostante questa definizione esclude i primi giochi sull’oscilloscopio, su schermo vettoriale, ma anche i più recenti giochi su console portatili o schermi LCD. Da un punto di vista puramente tecnico, secondo Mark Wolf, questi giochi dovrebbero essere definiti come “giochi elettronici” o “giochi per computer”.
Oggi il termine di videogioco si è generalizzato e raggruppa tutti i giochi che possono essere giocati grazie ad un materiale elettronico con il quale il giocatore può interagire per ottenere un risultato sullo schermo. Questa definizione permette d’includere i giochi sviluppati durante gli anni 1950 nell’ambito della ricerca accademica.
Il precursore del videogioco
Durante la seconda guerra mondiale, appaiono i primi computer analogici per contribuire allo sforzo bellico. E’ in questo contesto che nascono i primi computer, ENIAC e Colussus. Questi computer sono comunque inaffidabili, costosi e possono occuparsi di un lavoro alla volta. Subito dopo la guerra, alla fine del 1940, l’applicazione di architettura di von Neumann permette la creazione dei primi computer programmabili presso l’Università della Pennsylvania (EDVAC), l’Università di Cambridge (EDSAC), o ancora presso l’Università di Manchester (Manchester Mark 1). Questi computer cambieranno i metodi di ricerca degli scienziati ed interesseranno rapidamente le università, le imprese e le istituzioni pubbliche che permettono il rapido sviluppo della tecnologia nel 1950.
E’ in questo contesto che sono nati predecessori del videogioco. Durante questo periodo, il videogioco può essere utilizzato in tre casi specifici : come un programma di formazione, per la ricerca in settori come l’intelligenza artificiale, e infine come dimostrazione tecnica. I giochi vengono sviluppati per un computer specifico e non sono destinati ad essere distribuiti. I computer utilizzati per presentare un gioco sono stati smontati dopo la loro presentazione o aver ottenuto gli scopi della ricerca, senza necessariamente essere mostrati al pubblico. Di conseguenza, è impossibile determinare quale sia il primo gioco per computer, a causa della riservatezza del settore dell’epoca, periodo nel quale le ricerche non erano esposte al pubblico.
Il primo gioco interattivo conosciuto è il “Cathode-ray tube amusement device” creato nel 1947 da Thomas T. Goldsmith Jr. e Estle Ray Mann. Nel 1948, il primo gioco per computer immaginato è Turochamp un programma di simulazione di scacchi sviluppato da Alan Turing e David Champernowne nel 1948. Turing inizia nel 1952 a programmare il videogioco su Ferranti Mark I, ma, tuttavia, non riesce mai a finirlo.
I primi giochi elettronici
Nel 1950, il primo noto gioco Bertie the Brain è sviluppato da Josef Kates per l’esposizione Canadian National Exhibition. La macchina permette al pubblico di giocare a Tic-tac-toe, Tris, contro un’intelligenza artificiale, con diversi livelli di difficoltà. Lo scopo della macchina, che utilizza un tubo Additron inventato da Kates, è quello di promuovere il venditore di tubi elettronici Rogers Majestic durante lo spettacolo. L’anno successivo, nel maggio del 1951, il computer Nimrod, che permette di giocare a Nim è presentato al Festival of Britain a Londra da John Makepeace Bennett, poi al Berlin Industrial Show in ottobre 1951. Come Bertie the Brain, Nimrod è costruito per impressionare il pubblico e mostrare le possibilità del computer. Entrambe le macchine sono state utilizzate solamente per scopi promozionali : una volta completate le loro esibizioni, sono state smontate.
Nel 1951, Ralph Baer, un ingegnere americano della società Loral Electronics è responsabile della progettazione “la migliore televisione nel mondo.” Dopo averci pensato a lungo, propone d’incorporare un “modulo di gioco”, ma questa idea è stata respinta dal suo datore di lavoro, che ha giudicato l’idea troppo costosa per il tempo previsto alla creazione. Così, pur non avendo concepito realmente un videogioco, a volte Baer è ritenuto come la prima persona ad aver avuto l’idea di videogiochi sullo schermo di un computer, per evitare la costruzione di una macchina specifica.
I primi giochi per computer collegati ad uno schermo appaiono nel 1952 grazie ad una ricerca accademica : un gioco di dama di Christopher Strachey su Ferranti Mark I e OXO, e un gioco di tic-tac-toe di Alexander S. Douglas su EDSAC. Strachey è matematico e fisico a Harrow School e nel 1951 ha cercato di fare una partita a dama per allenarsi alla programmazione su Pilot ACE presso il National Physical Laboratory. Tuttavia, il gioco non funziona pervia di vari errori di programmazione. Solo dopo essere stato incoraggiato da Alan Turing a continuare riuscirà a eseguire il gioco su Ferranti Mark 1 il mese di luglio 1952. Lo stesso anno, Douglas OXO sviluppa per il suo dottorato di ricerca presso l’Università di Cambridge l’interazione uomo-computer su EDSAC. Il gioco è molto simile a Bertie the Brain, ma questa volta non necessita di una macchina creata appositamente.
Questi due giochi, tuttavia, rimangono statici, lo schermo visualizza solo un’immagine fissa del gioco, prima che il giocatore faccia la mossa successiva. Nel 1958, William Higinbotham crea Tennis for Two, gioco per intrattenere i visitatori del Brookhaven National Laboratory di New York. Collegando un oscilloscopio ad un PC, Higinbotham offre una sorta di tennis semplificato in cui due avversari devono restituire una palla su una rete con due joystick.
Un anno dopo, ha adattato il suo gioco su uno schermo CRT da 15 pollici. Convinto, a torto, di non aver inventato nulla, non brevetta la sua idea.
Questi quattro eventi segnano gli inizi del videogioco e pongono, infine, le basi (console per giochi collegata a un televisore, utilizzando il computer come un avversario, controlli esterni ad essi dedicati). A causa della complessità e del prezzo dei computer del periodo, bisognerà aspettare l’anno 1972 con Pong, Magnavox Odyssey, affinché questo genere ludico inizi in una forma pratica e mercantile, come Arcade o home console.
Spacewar ! : il primo gioco commerciale ?
Nel 1962, un gruppo di studenti del MIT, guidati dall’insegnante Steve Russell, programma un videogioco sparatutto chiamato Spacewar su PDP-1, un primo mini-computer della società DEC. L’obiettivo non era quello di creare un gioco vero e proprio, ma quello di sperimentare le capacità del nuovo computer. Spacewar raffigura due astronavi, ognuna controllata da un joystick, creato appositamente per l’occasione, in grado di sparare missili ; al centro dello schermo vi è una stella che crea un campo gravitazionale e si rivela un ulteriore pericolo per il giocatore. Questo gioco, a differenza dei precedenti tentativi, è stato rapidamente distribuito con i nuovi computer nel mese di dicembre, combaciando agli inizi di Internet. Riteniamo che questo sia il primo videogioco ad ampia diffusione ad aver avuto una reale influenza. Tecnicamente, il gioco pesava 9 kb e in ruotava a 200.000 istruzioni per secondo.
I primi tentativi commerciali
A partire dall’anno 1965, Ken Thompson sviluppa un sistema operativo basato su Multics per conto della società AT&T, sulla piattaforma di GE-645. Il suo obiettivo principale era quello di far girare un gioco di sua creazione chiamato Space Travel, una simulazione del sistema solare. Anche se il gioco non è mai stato commercializzato (costa 75$ noleggiare il computer GE-645) e la società AT&T ha finalmente smesso di finanziamento nel 1969, è responsabile della creazione di Unix.
Nel 1966, Ralph Baer (allora ingegnere presso Sanders Associates) crea la brown box, la scatola che permette il collegamento su un televisore (un’implementazione della sua idea iniziale del 1951) e può finalmente essere venduta al prezzo di venti dollari. Baer ha continuato lo sviluppo, e nel 1968 ha prodotto un prototipo in grado di eseguire diversi giochi (d’inseguimento, di ping pong, di tennis, di pallamano), prefigurando i giochi moderni su console.
Nel 1969, un dipendente anonimo di DEC crea ciò che probabilmente è il primo gioco di gestione, Hamurabi.
Tappe in ordine cronologico
- La storia dei videogiochi – Introduzione
- La storia dei videogiochi: 1948-1972, l’inizio di un nuovo genere
- La storia dei videogiochi: gli anni ’70
- La storia dei videogiochi: gli anni ’80 – Parte 1
- La storia dei videogiochi: gli anni ’80 – Parte 2
- Gli anni ’90
- Gli anni 2000
- Gli anni 2010
Ricordatevi sempre che lo sviluppo di un videogioco è una forma d’arte.
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