La storia dei videogiochi: gli anni 2010
Negli ultimi dieci anni, i videogiochi sono diventati un business miliardario, i cui profitti hanno superato persino quelli dell’industria cinematografica e musicale.
Sul mercato fanno la loro comparsa innumerevoli studi indipendenti che sviluppano giochi per tutti i tipi di piattaforme: computer, console, tablet e telefoni cellulari. Si assiste così a un incremento del numero di persone che giocano regolarmente ai videogiochi. E non si tratta più solo di bambini e giovani: anche gli adulti amano cimentarsi in giochi di abilità e pazienza sul proprio telefonino. In treno, alla fermata dell’autobus oppure prima di andare a dormire: ogni momento è buono per potersi concedere qualche minuto di svago con un nuovo videogioco.
Con la diffusione degli smartphone cresce anche il numero delle persone dipendenti dal gioco, anche se questa forma di dipendenza non è certo un fenomeno nuovo. La maggior parte dei giocatori, tuttavia, considera il gioco un intrattenimento innocuo. Vengono realizzati titoli per PC, PlayStation e Xbox come Red Dead Redemption 2 (2019) che, grazie a sofisticati dialoghi e trame emozionali, non solo regalano numerose ore di divertimento, ma possono essere giocati più volte, in quanto lo svolgimento della narrazione viene influenzato dalle decisioni prese all’interno del gioco. Un altro fenomeno di questo decennio è rappresentato dai cosiddetti video «Let’s Play»: i giocatori si filmano mentre giocano, commentando l’azione e dando consigli, quindi postano il video su YouTube, ottenendo milioni di visualizzazioni.
La scelta di Nintendo
Se sembra pleonastico spendere parole per descrivere la società in cui tutti viviamo, oltre che per console notissime ai più come Playstation 3 e 4, Xbox 360 e One, che altro non sono che innovazioni (più o meno) incrementali di qualcosa di già esistente, merita una menzione Nintendo Wii, console della quale abbiamo parlato poco tempo fa e che prende le distanze dall’intrattenimento da salotto come il mondo lo conosceva dai primi anni ’90, per proporre qualcosa di nuovo e assolutamente mai visto.
Il divano smette di essere la base del videogiocatore: si gioca molto spesso in piedi, con un controller wireless che ripropone a schermo i movimenti compiuti fisicamente dal giocatore.
Nintendo decide quindi di concentrarsi su una base di giocatori diversa da quella dei pc-game, di Xbox e di Playstation, più familiare e basilare, meno geek e appassionata di titoli impegnativi e con trame complesse. Su Wii ci sono anche quelli, ma fanno da contorno alla sconfinata rosa di giochi “leggeri” sfornati da Nintendo, giochi da giocare in compagnia, alle feste, a Natale con tutta la famiglia e in generale che attengono più al divertimento puro che al coinvolgimento: molto spesso non ci sono trame di cui innamorarsi (se non la classica Principessa Peach che viene per l’ennesima volta rapita dal perfido Bowser) o momenti interminabili da portare a termine, è più probabile imbattersi in mini giochi, o in giochi platform rivisti in chiave moderna.
La scelta operata da Nintendo è a conti fatti una scelta coraggiosa, perché ciò si traduce nella rinuncia a una fetta di videogiocatori che spende tendenzialmente di più, è più affezionata e, diciamocelo, è decisamente più ampia rispetto alla controparte; tuttavia segna una volontà precisa da parte della casa giapponese, che probabilmente ha trovato la formula per rimanere nel mercato senza dover per forza competere sul piano dell’hardware contro competitor decisamente agguerriti e, arrivati al 2016, con più esperienza sul campo.
Nel 2010 Nintendo pubblica l’evoluzione della sua console portatile: il Nintendo 3DS. Le caratteristiche sono simili al predecessore con l’inserimento di un giroscopio al posto del secondo analogico; tutta via ma la differenza effettiva è la possibilità di usare la modalità 3D attivabile da una levetta. Sony replicò lanciando la sua PlayStation Vita per sostituire l’obsoleta PSP; anch’essa presenta uno schermo sensibile al tocco, ben due analogici e un tappetino tattile posteriore.
Nintendo Wii U rimpiazza Nintendo Wii
Nel 2011 Nintendo decise di mandare in pensione uno dei suoi migliori prodotti ovvero il Wii. Al suo posto fu creato il nuovo Wii U che si dimostra fin dagli inizi differente al suo predecessore in quanto possiede una risoluzione fino a 1080p. Per quanto riguarda il game pad possiamo trovare uno schermo touch, due analogici, i pulsanti classici (A-B-X-Y- start-select), quattro pulsanti dorsali e uno scomparto sul retro per il pennino. È importante sapere che utilizzando il gamepad si può anche giocare senza tv in quanto la console manda in streaming le immagini direttamente sul controller.
La presentazione di PlayStation 4 e Xbox One
Per contrastare un “dominio” targato Nintendo è arrivata la contromossa Sony. Il 20 febbraio 2013 fu presentata la PlayStation 4 con annesso il nuovo DualShock; la novità principale del controller consiste nell’integrazione del diffusore audio-vocale, del touchpad e della barra luminosa per identificare i personaggi in determinati giochi.
In ritardo di qualche mese Microsoft svela la sua nuova creatura ovvero Xbox One dotata di un nuovo Kinect controllabile tramite la voce. Ultima creazione, considerata una console ibrida tra portatile e casalinga, è targata Nintendo. Il 3 marzo 2017 è arrivato sul mercato il Nintendo Switch che dati alla mano sta prendendo piede con grande riscontri da parte dell’utenza di ogni piattaforma.
I videogiochi a partire dagli anni quaranta hanno avuto grandi sviluppi portando novità nel mondo delle varie console. Con il passare degli anni, grazie all’avanzamento della tecnologia, i giochi sono diventati sempre più dettagliati e molto realistici.
Cosa ci dobbiamo aspettare dalle future console e dai futuri videogiochi visti gli attuali miglioramenti apportati? Ovvero PlayStation 5 e Xbox Series X?
Solo il tempo potrà darci questa risposta.
Tappe in ordine cronologico
- La storia dei videogiochi – Introduzione
- La storia dei videogiochi: 1948-1972, l’inizio di un nuovo genere
- La storia dei videogiochi: gli anni ’70
- La storia dei videogiochi: gli anni ’80 – Parte 1
- La storia dei videogiochi: gli anni ’80 – Parte 2
- Gli anni ’90
- Gli anni 2000
- Gli anni 2010
Ricordatevi sempre che lo sviluppo di un videogioco è una forma d’arte.
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