Cos’è l’editing?
L’editing è un mestiere difficile da immaginare. Anche i lettori più appassionati tendono a credere che il libro transiti automaticamente dall’autore allo stampatore, con una breve sosta in casa editrice per la scelta della copertina.
Quando si prova a raccontare in che cosa consiste questo lavoro alcuni ne restano affascinati, altri reagiscono quasi con indignazione all’idea che un oscuro redattore possa mettere le mani sul testo di un autore più o meno affermato. E soprattutto, non riescono a credere che in molti casi l’intervento sia addirittura necessario.
Che cosa farà mai un editor ? E poi, perché diavolo si chiama così ?
Nei paesi anglosassoni il termine editor è usato per designare una pluralità di funzioni e ruoli gerarchici che vanno dall’editor-in-chief, che corrisponde al nostro direttore editoriale, al copy editor, che è il nostro redattore.
In Italia il termine ha cominciato a circolare negli anni Novanta, in seguito alla diffusione dei libri di Raymond Carver. Dopo la morte dello scrittore si è scoperto che la prosa scarna dei suoi racconti era frutto delle sforbiciate di un editor, Gordon Lish, direttore della rivista “Esquire” e poi della casa editrice Alfred A. Knopf.
Così editor è diventato sinonimo di un professionista che propone modifiche di una certa rilevanza su un testo fino a fargli assumere una forma diversa da quella originaria.
Una sorta di redattore dotato di più ampi poteri.
Se in passato questo ruolo era ricoperto da noti intellettuali come Italo Calvino, Elio Vittorini e Grazia Cherchi, oggi è affidato a figure invisibili che si affaccendano dietro le quinte dell’editoria.
Un cambiamento che riflette le trasformazioni avvenute negli ultimi decenni nel processo di produzione del libro o di un sito web.
A che cosa deve mirare un buon editing ?
1. Ricerca di qualità
Ci vuole una capacità di autocritica non indifferente. L’editing è un lavoro di cesello che non va d’accordo con fretta, approssimazione e autori permalosi.
2. Volontà di migliorare
Correggere diventa un’occasione per crescere, per alzare il livello della scrittura. È un atto d’amore per il proprio lavoro e una forma di rispetto nei confronti di chi dedicherà il suo tempo alla lettura dei nostri scritti.
3. Attenzione nei confronti dell’intero impianto narrativo
Nella fase di revisione il testo viene guardato nel suo insieme e analizzato anche come struttura. È lì che emergono eventuali incongruenze, cadute narrative, incoerenza dei personaggi, perdita di ritmo, inefficacia dei dialoghi.
L’editing è un’indagine che tocca la sostanza, non solo la forma.
4. L’importanza degli occhi degli altri
A volte è bene affidare a qualcun altro la rilettura dei nostri testi, che li riveda con occhi esterni, prospettive nuove, inconsuete, specie quando l’obiettivo dell’autore è quello di pubblicare il proprio romanzo o sito web.
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